366 giorni in Australia: il viaggio di Agnese


…366 giorni in Australia…

Appena ho letto che Agnese era fresca di ritorno da questa esperienza incredibile è stato più forte di me: ho voluto intervistarla, conoscerla meglio, capire come avesse passato questi 12 mesi + 1 giorno in territorio australiano, cosa avesse visto e che cosa si fosse portata a casa da questo meraviglioso viaggio. Lascio quindi la parola a lei e alla sua bellissima storia:

 

Ciao Agnese, raccontaci un po’ la tua storia così da conoscerti meglio.

Ciao, sono Agnese e ho 27 anni (li compio tra qualche giorno, sono nata in un paesino in provincia di Pisa, a metà strada tra la Torre Pendente e il Duomo di Firenze e ci ho vissuto per 19 anni. Dopo mi sono spostata a Milano, dove ho frequentato per 5 anni l’università e dove ho conseguito una Laurea Triennale ed una Magistrale nel campo della traduzione e dell’interpretariato. Le lingue (inglese e spagnolo) sono sempre stata la mia più grande passione dopo i viaggi!!!

Attualmente vivo un po’ di qua e un po’ di là, spostandomi frequentemente tra San Miniato (dove sono nata), Milano e Trento. Ho la fortuna di poter lavorare dove voglio, “sopravvivo” facendo traduzioni, scrivendo contenuti web e insegno inglese e devo dire che questa vita un po’ da nomade non mi dispiace affatto!

Angese 3_Australia

Che cosa ti ha spinto ad andare dall’altra parte del mondo? Eri alla ricerca di qualcosa in particolare oppure sei partita senza aspettative?

Fondamentalmente, l’Australia era il mio unico, grande sogno fin da quando ero bambina, fin da quando ho imparato cos’era un mappamondo. Dopo la laurea e prima di fare il grande salto nel mondo del lavoro, sentivo l’esigenza non solo di coronare questo grande sogno, ma anche di vivere un periodo lontana per mettere alla prova me stessa e le mie capacità. Ho pensato: “lo faccio ora o non lo faccio mai più”, e quindi l’ho fatto! L’Australia adesso non è più un sogno ma bensì un progetto che si è rivelato una delle più grandi conquiste della mia vita, sono partita senza particolari aspettative, volevo (almeno una volta nella vita) prendere le cose esattamente così come venivano, senza pianificare e di questo non mi sono pentita!

Come hai suddiviso i tuoi 366 giorni in Australia, cosa hai fatto di bello?

Sono partita dall’Italia avendo già dei contatti con una famiglia australiana presso la quale ho lavorato come ragazza alla pari per 16 settimane nella loro casa di Dee Why (a nord di Sydney). Si è rivelata una scelta vincente: appena arrivata, non mi sono fatta prendere dall’ansia di trovare casa e lavoro, perché avevo già vitto, alloggio e un piccolo compenso. È stato un periodo difficile sotto certi aspetti, ma mi ha permesso di conoscere meglio la cultura australiana e di stringere un rapporto di immenso affetto con i bambini a cui ho fatto da sorella maggiore e a cui voglio bene come se fossero davvero membri della mia famiglia.

Dopo, ho vissuto e lavorato per 6 mesi nel centro di Sydney, proprio in George Street, l’arteria principale della città. È stato un periodo meraviglioso! Lavoravo come consulente, responsabile marketing e poi anche trainer in un’agenzia di consulenza all’educazione: aiutavamo i giovani a trovare un corso di studi adatto a loro e a sbrigare tutte le faccende burocratiche e io ero la responsabile per il mercato italiano. Per dieci settimane, ho anche frequentato un corso part time per ottenere il Cambridge CELTA, la più importante abilitazione all’insegnamento della lingua inglese. Tra coinquiline, clienti, colleghi di lavoro, compagni di corso, e le “vecchie” amiche au pair, non posso dire di essere mai stata sola!

Infine, ho trascorso le mie ultime 10 settimane in terra australiana viaggiando, cosa che aspettavo fin dal primo giorno. Durante il primo mese ho viaggiato con due amiche: dormivamo in macchina e ci spostavamo di giorno in giorno. Il senso di libertà nella sua forma più assoluta! Le ultime 6 settimane ho viaggiato da sola, il mio zainone in spalla e tante belle destinazioni da visitare. Mi sono spostata in aereo, treno, autobus, furgoncini, traghetti, jeep 4×4, catamarani…conoscendo tantissima gente e respirando davvero lo spirito dell’Australia. Nonostante i tantissimi imprevisti e qualche giornata no, questa è stata una delle esperienze più belle della mia vita!

Agnese 4_Australia

Com’è vivere a Sydney? Ti sei ambientata velocemente ai ritmi australiani?

Alcune cose sono più difficili da comprendere di altre, ma tutto sommato mi sono adattata molto bene. Certo, la conoscenza della lingua mi ha aiutato, anche se per i primi giorni lo slang australiano mi sembrava arabo!

È necessario adattarsi ai loro orari (simili a quelli britannici), al loro stile di guida, alla loro valuta, al loro cibo, alle loro distanze, alla multiculturalità, ma soprattutto al loro stile di vita: estremamente rilassato, laidback, quasi al punto del menefreghismo, dove puoi vestirti e dire ed essere tutto ciò che vuoi. Per noi europei non è molto semplice, ma di sicuro ci si fa l’abitudine!

E Sydney…beh, io sono pazzamente innamorata di Sydney, cos’altro aggiungere??

Durante i tuoi ultimi mesi in Australia hai viaggiato prima con due amiche e poi da sola, quali sono i ricordi più belli di questo periodo?

Difficile ricordarne anche uno solo brutto, perché col senno di poi anche gli imprevisti si ricordano con un sorriso. Potrei citare ogni singolo giorno, ma ciò che veramente mi è rimasto più nel cuore è stata la gioia sconfinata e inspiegabile provata ogni volta che mi sono trovata di fronte a qualche bellezza naturale: i Dodici Apostoli, l’Uluru, le spiagge di Fraser Island, la Grande Barriera Corallina, le cascate del Litchfield National Park, Bruny Island in Tasmania, le passeggiate panoramiche a Noosa o Byron Bay… l’Australia ha continuato a stupirmi fino all’ultimissimo giorno!

Ricordo comunque con piacere anche le tante risate fatte con le persone conosciute lungo la strada, ma anche i momenti di beata solitudine, dove impari davvero a contare solo su te stessa e a volerti un po’ più bene.

Agnese 2_Australia

Quali sono i luoghi che più ti hanno emozionata durante il tuo viaggio?

Un po’ ho risposto già nella domanda precedente, per cui qui citerò i posti che più mi sono rimasti nel cuore: Airlie Beach (Queensland) e Richmond (Tasmania), oltre ai due luoghi che più ho amato della zona di Sydney: un angolino preciso dei Royal Botanic Gardens e la scogliera di Long Reef. Non so dire bene perché: oltre alla perfezione di questi posticini, conta tanto anche lo stato d’animo con cui li ho vissuti. Sono sempre stata predisposta alla meraviglia e alla contemplazione della bellezza, e in queste località, chissà poi perché, mi si è proprio aperto il cuore!

Ti sei mai trovata in difficoltà durante il tuo viaggio e le tue avventure? (Intendo anche come donna in viaggio da sola)

A parte i momenti di solitudine forzata e di nostalgia acuta (che capitano sempre!), non mi sono mai sentita particolarmente in difficoltà. L’Australia mi ha dato un senso di sicurezza che mai avevo provato prima, in nessun’altro luogo del mondo. Questo anche grazie ai tantissimi sorrisi gentili delle persone che mi hanno aiutato nei momenti di difficoltà! Certo, di cose mooolto antipatiche ne sono capitate, come tutti i problemi con la macchina, o quella volta in cui ci hanno quasi aggredito mentre dormivamo in auto, o in tutte quelle situazioni tragicomiche che prima o poi racconterò sul mio blog. Ma, tutto sommato, la mia sicurezza e gli eventuali imprevisti sono sempre stati gli ultimi dei miei problemi!

Agnese_Australia

Rifaresti e consiglieresti quest’esperienza?

Rifarei tutto da capo, non cambierei neanche una virgola. Lo rifarei anche più e più volte 🙂 Consiglierei l’esperienza perché l’Australia è calore, è vita, è accoglienza, è occasioni, e non riesco a immaginare come si possa stare male in questo Paese. Certo, forse alcune cose che ho fatto non sono da tutti…ma buttarsi e provare sì, lo è!

Hai qualche consiglio da dare a chi come te vorrebbe partire un anno all’avventura?

Ho due consigli:

  • Il primo è quello di ascoltarsi, dentro di noi lo sappiamo sempre, se siamo veramente pronti, se è veramente quello che vogliamo, se c’è qualcosa che preferiamo, se davvero ce la sentiamo. Qualsiasi condizionamento esterno dovrebbe essere tagliato fuori, se si parla di un anno all’estero, all’avventura, magari dall’altra parte del mondo, siamo solo noi quelli che devono essere convinti ed entusiasti!
  • Il secondo consiglio è strettamente collegato al primo: non ascoltare nessun consiglio (tranne questo) 😀

La gente pensa sempre di essere esperta su tutto e di avere in mano chissà quale verità, nonostante le esperienze degli altri, nonostante quello che si legge sul giornale o su internet, nonostante le testimonianze… l’esperienza è solo tua, è una cosa strettamente personale, intima, tagliata su misura per te. E vada come vada, sarà un successo!

Agnese, non ci resta che ringraziarti di cuore per averci raccontato questa tua fantastica avventura alla scoperta dell’Australia, aspettiamo con ansia di leggere altri bellissimi racconti come questo sul tuo blog I’ll be right back.