Non ci capita spesso di viaggiare in treno e come quelle cose che non fai sempre l’attenzione ai dettagli è maggiore…
Carrozza 7 posto 14 e 16, una donna di colore davanti a noi sorride leggendo un messaggio sul cellulare, immersa nei suoi pensieri si guarda intorno chiudendo gli occhi di tanto in tanto. Due ragazze di origine asiatica con valigie immense sono sedute alla nostra destra, una cerca un modo per tenerle ferme e l’altra scrive appunti sul suo diario. Seduto sul sedile alle nostre spalle un ragazzo al telefono dice che lavora tutti i giorni dalle 5 del mattino alle 9 di sera, ha uno studio di architettura, ha bisogno dell’idraulico, ma non è mai a casa…
Chissà da dove provengono e dove sono diretti, magari non hanno una meta… viaggiano alla scoperta di luoghi da visitare e storie da scoprire.
Quando al termine di una galleria l’acqua del lago di Lugano riflette il cielo azzurro e le montagne innevate che lo circondano ognuno di noi, con la propria storia e i propri pensieri, rimane affascinato. La ragazza del diario chiama l’altra e con stupore ammirano il paesaggio, una foto è d’obbligo… la donna di fronte a noi guarda fuori senza particolare emozione, magari è passata di qui molte volte… io e Stefano alziamo lo sguardo… wow!
Nel frattempo Il capotreno annuncia che stiamo arrivando alla stazione con 2 minuti di ritardo… siamo in Svizzera e anche il paesaggio sembra perfetto.
Passato quest’attimo ognuno torna alla propria attività, ma con un piacevole ricordo di questo viaggio sul treno partito da Milano e diretto a Zurigo.
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