Solitamente scriviamo in due, io, Valentina, essendo molto confusionaria, metto giù la bozza e Stefano, da vero preciso, la sistema tirando fuori il racconto che poi condividiamo con tutti voi.
Ma cosa succederebbe se provassi a scrivere da sola? Scopriamolo …
Intanto immaginatemi come una tuttofare, non sto mai ferma, mi piace camminare, ballare in salotto e cantare anche se sono stonatissima. Mi piace correre, infatti in ogni posto in cui vado mi porto le mie Mizuno perché c’è sempre tempo per una corsetta ed infine mi piace viaggiare… l’ho lasciato per ultimo non perché sia l’ultima cosa che mi piace fare anzi… è la prima, ma siccome devo costruirci un post non volevo andare fuori tema.

Da dove nasce questa voglia di scoprire il mondo?
Sin da piccola i miei genitori mi hanno sempre portata in giro, grazie a loro ho visto i bellissimi mari dei Caraibi e del Brasile e la barriera corallina del Mar Rosso… sono tipi da mare loro!
Durante il periodo universitario ho fatto l’animatrice turistica per un famoso tour operator in un villaggio turistico in Calabria, per quattro mesi ho tenuto, insieme a colleghi fantastici, 150 bimbi alla settimana. Mesi indimenticabili quelli, difficilmente riuscivo a dormire più di tre o quattro ore a notte, ma ogni mattina era la scoperta di qualcosa di diverso, fatto di persone e di racconti.
I viaggi veri però sono iniziati quando ho conosciuto Stefano, è con lui che ho scoperto cosa significa per me VIAGGIARE.
Ancora me lo ricordo il primo viaggio insieme a Londra, completamente disorganizzato, scelta dell’hotel pessima – uno scantinato freddo e umido – e scelta del cibo ancora peggiore, ci siamo infilati per ben due volte in un fast food, stando ovviamente male tutta la notte successiva! Il meteo poi non ci ha dato tregua: pioggia, neve, grandine… insomma tre giorni di freddo.
Abbiamo poi visitato la Spagna, la Grecia, L’Olanda, il Belgio, la Germania, la Slovenia, la Svizzera, la Francia, l’Italia e poi… e poi è stata la volta del primo volo oltreoceano di Stefano per il mio viaggio di laurea (ho studiato lingue indirizzo economico a Milano) alla scoperta di una parte di Nord America con Boston, New York, Niagara Falls e Washington. Dopo sono venuti la Florida, Dubai – per ben due volte di cui una per il matrimonio del mio migliore amico – Abu Dhabi, il Giappone ed infine lo Sri Lanka con i suoi paesaggi incredibili.

Per me viaggiare significa…
Dopo tutti questi viaggi posso affermare che per me viaggiare significa scoprire un luogo nei suoi dettagli più intimi.
I musei, le chiese, i templi – di cui vado pazza – ed i monumenti sono importanti certo ma per me scoprire un luogo significa conoscere le persone che lo abitano, ascoltare le loro storie, assaggiare il cibo locale, mischiarmi nella folla e sentirmi parte del paese che mi ospita con tradizioni, cultura e storia.
Viaggiare è scoprire qualcosa di nuovo ma ogni volta è la scoperta di qualcosa in più di me stessa, di quel cuore e quella mente da nomade che viaggerebbero di continuo, con uno zaino in spalla vivendo alla giornata.
E se fosse un’intervista ora mi chiederei… “Valentina qual è il paese, la città o il luogo che più ti è rimasto nel cuore e perchè?”
Beh devo dire che non ce n’è uno in particolare, ogni luogo visitato ha il suo perchè e ad ognuno associo un ricordo speciale, però sono due i posti che mi sono rimasti nel cuore più di altri.
Il primo è Valencia, una città dal profumo di agrumi, dovete sapere che per me se un posto è perfetto per viverci allora rientra nelle top e Valencia ne è al primo posto con il suo centro storico ed il bellissimo Parco del Turia, costruito dove un tempo scorreva il fiume che causò molte inondazioni, è ora un parco di circa 14 km perfetto per il running che porta direttamente alla Ciudad de Las Artes y las Ciencias. Poi c’è il mare, una bella spiaggia e si mangia benissimo. Il clima infine è quasi sempre perfetto per i miei gusti e si parla spagnolo, la lingua che ho studiato e che purtroppo non riesco a parlare quasi mai.

Al secondo posto metto il Giappone, nel paese del Sol Levante, oltre ai luoghi fantastici ho scoperto una cultura completamente diversa dalla nostra, i giapponesi sono composti, silenziosi, simpatici, gran lavoratori ma la sera si trasformano in pazzi scatenati. Si sono rivelati essere sempre disponibili nonostante le notevoli barriere linguistiche e ne sono rimasta piacevolmente colpita!

Visto che non riesco a star ferma mi è già venuta un’altra idea per il prossimo post… 🙂
Per ora ho finito, ma presto vi parlerò dell’ultima pazzia che sto facendo… riguarda me stessa, la mia vita e il mio lavoro… ma ancora non posso svelarvi nulla… STAY TUNED e fatemi sapere cosa ne pensate del mio primo post e se vi è piaciuto perchè non condividerlo?
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