Monotonia e sorprese di un viaggio di lavoro a Tongeren


L’anno scorso mi capitava spesso di viaggiare per lavoro, principalmente in Belgio, in un paesino situato a un’ora e mezza di auto dall’aeroporto di Bruxelles: Tongeren, il paese più antico di tutto il Belgio. Stavo lavorando ad un progetto europeo e questo mi portava a passare settimane intere via da casa… a parte i contenuti sempre diversi e gli obiettivi molto sfidanti il viaggio in sé era un semplice ripetersi di azioni tutte uguali!

La domenica pomeriggio alle 18.50 si partiva, dall’alto salutavo Milano…e devo ammettere che è davvero emozionante decollare da Linate, si sorvola tutta la città e nelle belle giornate di sole si può godere di un panorama mozzafiato (quasi quasi mi dimentico di aver paura di volare).

All’aeroporto di Bruxelles c’era sempre quel simpatico ragazzo che, sorridente, mi aspettava all’uscita per portarmi nella mia casa temporanea. Quattro chiacchiere in 3 lingue diverse e in un batter d’occhio eravamo a Tongeren all’Eburon Hotel.

Tongeren 001 - Hotel Eburon_FotorLa ragazza alla reception mi salutava sempre con “Hi Valentina, how are you this evening? Have you spent a nice weekend?”, mi rilasciava il numero della camera (sempre diversa, almeno quella 🙂 ) e così eccomi, sola, in una camera gigante, tutta colorata in cui il profumo, le tende, il materasso e le lenzuola iniziavano quasi a diventare familiari.

L’hotel di 3 piani, ha uno stile molto particolare, al primo piano, dove ci sono le camere matrimoniali standard, c’era sempre lei ad accoglierti, una statua fucsia che se non te l’aspetti, soprattutto di notte, può incutere un po’ di terrore, la trovi appena esci dall’ascensore sulla sinistra in un angolo 😀

eburon-hotelLe stanze hanno dei colori abbastanza esuberanti, la moquette è rosa, il copriletto color verde acceso, il wc nero e la doccia a vetri in mezzo alla stanza! Diciamo che ha uno stile tutto suo, ma molto bello e pulito!

eburon hotelAll’ultimo piano invece ci sono le suite e la mansarda per la colazione da cui si gode un panorama meraviglioso sui tetti delle case di Tongeren e sulla sua basilica.

La domenica sera quando arrivavo erano sempre le 21.30 circa e dovete sapere che a Tongeren si mangia alle 18, quindi alle 21.31 non trovavo neanche più la gelateria aperta (chiudeva rigorosamente alle 21.30) e quindi dovevo accontentarmi delle noccioline dell’hotel.

Ma era bello farsi un giretto per il paese in solitaria la sera, Tongeren è così piccolo che si gira facilmente in 10-15 minuti, è circondato da bellissime mura storiche e il suo centro si snoda tra svariate viette apparentemente tutte uguali (mi sono persa più di una volta, ma mai come in Olanda), le persone qui ti sorridono sempre e per una milanese questo è davvero qualcosa di unico!

tongerenLa settimana andava via sempre velocemente, si iniziava a lavorare presto la mattina, intorno alle 8 circa e alle 16.30/17 tutti scappavano a casa perché alle 18 la cena era rigorosamente servita!

Il mio gruppo era formato da una/due persone per ogni paese europeo, così la sera dopo il lavoro si cenava tutti insieme, ogni sera della settimana prevedeva un determinato ristorante. Il lunedì sera era il turno del Basilik Restaurant, il giovedì dell’Infirmerie Restaurant e così via… sempre uguale!

I ristorantini comunque sono uno più buono dell’altro, sì mi avete sentito bene… era un piacere cenare qui, soprattutto all’Infirmerie, un ristorante carino situato nelle mura antiche della città. Il cuoco è uno spasso e vi saprà consigliare i suoi piatti migliori, quindi fidatevi di lui e non avrete di che preoccuparvi.

tongeren1 Tongeren, oltre al suo bel centro storico, è circondata da un incantevole paesaggio rurale, capitava spesso di uscire con le mie scarpe da running e correre in mezzo alla natura e agli animali, senza cellulari al seguito. Era veramente bello poter correre in libertà senza continuamente stare sull’attenti come faccio solitamente qui a Milano. Quando non avevo molto tempo andavo invece alla pista di atletica, situata al di là delle mura, l’ingresso è gratuito e puoi correre quanto vuoi, una manna dal cielo per me 🙂

Che dire, Tongeren mi è piaciuta e mi piace sempre di più, è un paese perfetto per lavorare e crescere la famiglia in totale tranquillità, io mi sono innamorata del suo verde, delle persone semplici, dell’ospitalità, dei negozietti tipici, di quel pub che è sempre pronto a offrirti qualcosa da farti provare  e dall’umiltà delle persone…è un posto che un turista difficilmente andrebbe a visitare, anche se rinomato per essere appunto il paese più antico del Belgio, ma forse è proprio per questo che è bello!

stazionetongerenInsomma in un attimo arrivava il venerdì e così anche il momento dell’imbarco per tornare a casa. Le sensazioni che vivevo all’aeroporto di Bruxelles erano sempre molto forti, sia all’arrivo quando una nuova settimana lavorativa sarebbe iniziata sia al ritorno quando sapevo che a casa Stefano stava già preparando una cena sublime per “festeggiare” il mio rientro (solitamente la carbonara, la mia preferita).

Per concludere è vero che viaggiare per lavoro sempre nella stessa località può sembrare monotono, ma è anche vero che è bello scoprire cosa c’è in un paesino apparentemente anonimo come Tongeren, e vi assicuro che nasconde un sacco di bei posticini perfetti per rilassarsi sorseggiando un’ottima birra belga.

Se ti è piaciuto il nostro racconto condividilo con i tuoi amici e facci sapere cosa ne pensi!

The following two tabs change content below.
Travel blogger con un piede per terra e l’altro in volo, non riesce a star ferma più di due minuti nella stessa posizione. "If you can dream it, you can do it" di Walt Disney è la frase che giustifica ogni sua idea e scelta di vita. Viaggia. Scrive. Sorride sempre e ascolta musica. Ama sognare ad occhi aperti e svegliarsi presto la mattina. Viacolviaggio è il nome del suo blog!

Ultimi post di Valentina (vedi tutti)