Un salto in Cina con Marialuisa


La Cina, con un patrimonio culturale e storico invidiabile, è una terra di forti contrasti e grandi tradizioni. Dalla rovine imperiali alle grandi metropoli come Pechino e Shangai, dalla cerimonia del tè ai negozi di souvenir intorno alla Grande Muraglia Cinese.

Marialuisa, appassionata di Cina e grande sognatrice ripercorre con noi un viaggio che le sta molto a cuore che ci porterà alla scoperta delle città di Pechino, Xi’an, Qingdao, Shangai e Suzhou.

Bene, non vogliamo svelarvi altro, per cui lasciamo a lei la parola ringraziandola sin da subito per il suo bellissimo contributo…

Viaggio in Cina

Ciao Mary, raccontaci brevemente il tuo itinerario in Cina, la sua durata e in che periodo dell’anno sei stata.

Ciao ragazzi, sono stata in Cina nell’agosto 2009 per 3 settimane. Ho visitato Pechino, Xi’an, Qingdao, Shanghai e Suzhou.

Qingdao è stata inclusa nel viaggio perché consigliata da un ragazzo cinese che l’ha descritta come una delle mete predilette di mare dei cinesi per le vacanze estive. Curiosità: Tsingdao, la famosa birra cinese prende il nome proprio da questa città, usando però una diversa traslitterazione.

Suzhou invece è una piccola località a un’ora di treno circa da Shanghai, definita la Venezia cinese per via dei suoi corsi d’acqua.

Viaggio in Cina

Qual è la città o il luogo che più ti è rimasto nel cuore e perché?

Direi la Grande Moschea di Xi’an dove l’Islam si mescola con l’architettura cinese. Al primo impatto la Moschea non sembra diversa da un tempio taoista o buddhista, ma se si sbircia dentro le sale dedicate allo studio si vedono scritte in arabo sulle lavagne appese al muro e alle donne viene dato gratuitamente un velo da indossare per la permanenza. Molto suggestivo anche il mercato fuori dalla Moschea che si trova nel cuore del quartiere musulmano.

Viaggio in Cina

La Grande Muraglia Cinese è una della Sette Meraviglie del Mondo, com’è stato l’impatto emotivo?

Visitare la Grande Muraglia per me è stata un’esperienza a due facce. Da una parte la suggestione di trovarsi su una struttura lunga migliaia di chilometri con più di due millenni di storia che, dopo uno sforzo fisico non indifferente per salire i suoi molteplici gradini, regala bellissimi paesaggi. Dall’altra la delusione provata nel vedere la mercificazione di questo luogo ad uso e consumo del turismo di massa che inevitabilmente va a togliere quella patina di storia che ancora conserva.

Una piccola curiosità, sapevate che la sua costruzione è dovuta al primo Imperatore cinese Qing Shi Huang Di nel III sec. a. C.?  E che a lui dobbiamo anche la costruzione dell’esercito di terracotta?

Viaggio in Cina

Dove hai avuto modo di provare e trovare la “vera Cina”, quella in cui le antiche e profonde tradizioni sono ancora l’anima pulsante del luogo?

Essendo il mio primo viaggio in Cina ho scelto alcune tappe obbligate sapendo che probabilmente avrei perso parte del sapore autentico della Cina tipica dei film di Zhang Yimou. Devo ammettere però che anche in una megalopoli come Pechino si trovano angoli che sembrano portare al passato. Gli hutong, vicoli minuscoli su cui si affacciano le case tipiche cinesi, sono ancora una realtà spesso a due passi dai quartieri con grattacieli e tipicamente turistici. Restando a Pechino anche il mercato notturno ha un sapore antico e i templi e i giardini, sebbene costantemente ristrutturati, sono luoghi che lasciano fuori la frenesia tipica di tutte le grandi città del mondo.

Viaggio in Cina

Hai trovato difficoltà nella comunicazione? Come riuscivi a farti capire?

Avendo studiato per circa 3 anni cinese a livello amatoriale ho dimestichezza almeno con gli ideogrammi più comuni, comunque dappertutto si trovano le traslitterazioni in caratteri latini. Rispetto alle conversazioni con i cinesi ho trovato una sufficiente diffusione dell’inglese con l’eccezione dei tassisti: nessuna parola di inglese! Per questo motivo prima di partire dall’Italia l’hotel in cui avrei alloggiato a Pechino mi ha mandato via e-mail una vera e propria descrizione del tragitto dall’aeroporto al loro hotel in ideogrammi! Mi è capitato anche di vedermi rifiutare una corsa perché il tassista non capiva dove portarmi. Quando non ho avuto con me indicazioni così precise ho dovuto fornire al tassista una mappa della città, con le vie scritte in ideogrammi con una bella X sulla posizione dell’albergo. Nei ristoranti, altro punto dolente per chi viaggia in posti di cui non conosce la lingua, tutti i menu sono corredati da foto di ogni piatto. La cosa tra l’altro non ha l’aria di pacchianeria che ha qui in Italia dove questo tipo di menu sono tipici di ristoranti turistici.

Viaggio in Cina

Parlando di cibo… raccontaci 3 piatti che ti sono piaciuti particolarmente.

E’ molto difficile sintetizzare la varietà e i sapori della cucina cinese in 3 piatti. L’esperienza al ristorante cinese in Italia, così come in altre parti del mondo, spesso è deludente e per me lo è ancora di più dopo aver provato la cucina cinese in Cina. Tornando ai 3 piatti nominerei la cosiddetta “fondue di Pechino” che prevede l’ordine delle pietanze crude (carne, pesce e verdure) che vengono cotte direttamente dai commensali in un hot pot che viene portato al tavolo contenente un brodo di cui si sceglie il grado di piccantezza. La cena diventa così molto conviviale, divertente e buona, se si riesce ad indovinare il tempo di cottura 🙂

Parlando di cibo da strada ho sviluppato a Shanghai e dintorni una passione per i baozi. Nei pochi ristoranti cinesi in cui si trovano puoi assaggiare questo “minipane ripieno”, ripieno di carne e verdure all’interno di una pasta morbida cotta al vapore. Si vendono per strada, hanno un costo irrisorio e creano dipendenza.

Il terzo non è un piatto ma una bevanda: ovviamente il . E’ presente ovunque in ogni momento della giornata: si pasteggia con il tè, tanto che nei ristoranti molto spesso quando si ordina l’acqua portano acqua bollente per il tè e a chiederla fredda la risposta è che non ce l’hanno e ci si disseta con il tè. Ho avuto occasione di provare diverse qualità e partecipare alla cerimonia del tè.

Viaggio in Cina

Raccontaci qualcosa che proprio non ti è piaciuto del tuo viaggio in Cina (qualcosa che non consiglieresti mai di vedere, provare o fare).

Non ho vissuto un’esperienza tale da essere incasellata come negativa. Se c’è un posto che forse mi ha un po’ deluso è stato il cosidetto quartiere antico di Shanghai, che in realtà è un finto antico, ricordo persino uno Starbucks. Molto meglio l’esperienza nei giardini e nei templi, curatissimi e di ispirazione.

Sappiamo che ti piace leggere… per chi volesse approfondire la cultura cinese, hai qualche lettura da consigliarci?

Due libri: “Lo scimmiotto” di Wu Cheng’en , un libro che presenta un livello di lettura filosofico di riflessione su Buddhismo, Taoismo e Confucianesimo e un livello più prosaico e spesso divertente, racconta le peripezie di un monaco Buddhista che viene mandato in India accompagnato da una scimmia, un maiale e un demone che cercano il perdono per i propri peccati.

L’altro libro è “Brothers” di Yu Hua, uno scrittore cinese contemporaneo che parla della storia di due fratelli attraverso i cambiamenti della Cina dal periodo immediatamente precedente alla Rivoluzione Culturale fino ai giorni nostri.

Beh che dire, grazie per averci raccontato il tuo viaggio in Cina, ora come di consueto ti chiediamo ancora solo una cosa, salutaci in cinese!

再見 Zài jiàn!

Viaggio in Cina

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